Il 25 novembre è la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Questa data è stata scelta nel 1999, in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime del dittatore Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961). Secondo i dati Istat il 31,5% delle donne dai 16 ai 70 anni ha subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale.

Entrando più nello specifico:

  • il 51,4% delle donne separate o divorziate
  • il 36,6% delle donne con gravi problemi di salute
  • il 42,5% delle donne laureate
  • il 40,3% delle donne dirigenti o libere professioniste
  • il 35,9% delle donne dai 25 ai 34 anni

Quello di cui si parla meno è l’abuso emotivo, che include l’abuso verbale e comportamenti volti a controllare e manipolare la persona con cui si ha una relazione intima. I danni dell’abuso emotivo logorano la persona dall’interno, hanno un tremendo impatto sulla propria autostima.

LEGGI ANCHE: 5 cose da sapere sulla violenza domestica

Violenza sulle donne: alcune cose da sapere

Le vittime tendono a minimizzare le violenze a causa di un noto meccanismo di difesa: la negazione. La violenza comprende lanciare o rompere oggetti, schiaffeggiare, strattonare, tirare i capelli e fare sesso forzato. La maggior parte delle violenze avvengono fra le mura domestiche e nella maggio parte dei casi la violenze fisica è preceduta dalla violenza verbale. Il partner aggressivo si può riconoscere come segue:

  • nega i suoi comportamenti e colpevolizza la vittima
  • è possessivo e cercherà di allontanarvi da amici e familiari
  • è ipersensibile e potrebbe reagire con accessi d’ira
  • se possiede un’arma, la probabilità che uccida la vittima è del 500%

Lettura consigliata: La violenza contro le donne nella storia. Contesti, linguaggi, politiche del diritto (secoli XV-XXI)

Il profilo di un tipico partner violento

Un partner violento spesso percepisce di essere debole e per questo motivo cerca di alimentare le sue forze cercando di avere il controllo totale sulla vittima. Questa è una caratteristica che lo accomuna ai bulli. Comunicare con una persona del genere è un’arma a doppio taglio. In genere, presentano queste caratteristiche di personalità:

  • forte insicurezza
  • nutre aspettative irrealistiche nella relazione
  • inaffidabile
  • spesso molto geloso
  • tende ad attaccare verbalmente
  • pretende di avere sempre ragione
  • possessivo, cerca di isolare la vittima dagli altri
  • ipersensibile e irascibile
  • ha una storia di maltrattamenti
  • è crudere con bambini e animali
  • non riconosce i propri errori e tende ad incolpare gli altri
  • può soffrire di disturbi mentali mai curati

Come reagire alle violenze?

La maggior parte delle vittime spiega gli accaduti in modo razionale:

credono che a tutto c’è una spiegazione e sono disposte ad andare fino in fondo con la persona che amano.

Questo permette all’aggressore di avere il controllo totale sulla relazione. Ma come reagire alle violenze subite? E’ una strada molto difficile da intraprendere. Si potrebbe iniziare a prendere consapevolezza del problema, porre dei limiti a ciò che è permesso all’altro e sperare che le violenze non si ripetano. Spesso questo non succede, la maggior parte delle vittime cerca di evitare il conflitto e sciogliere la tensione. Sfortunatamente, questa strategia non funziona e le violenze non cesserano.

Cosa alimenta la violenza sulle donne?

Il primo aspetto è la negazione. Una persona violenta tende a minimizzare il problema, o persino a negarlo, lamentandosi di non riuscire a controllarsi. Questo non è affatto vero, perché se così fosse userebbero la violenza anche in altri contesti, come ad esempio a lavoro e ne pagherebbero delle dure conseguenze. Se in qualsiasi momento ti capita di vivere episodi di violenza è fondamentale che tu chieda aiuto. Incolpano il modo di comportarsi della vittima, ma questo non giustifica le violenze. Ecco il ciclo della violenza sulle donne:

  • un crescere di tensioni
  • dall’abuso verbale si passa alla violenza fisica
  • il rimorso e le scuse
  • un periodo, anche lungo, pieno di gesti di amore e affetto

Mai credere mai alle promesse di qualcuno che ha usato la violenza contro di voi. Probabilmente accadrà di nuovo.

Perché la vittima non si allontana dal suo aggressore?

LEGGI ANCHE: 8 motivi per cui una vittima di violenza domestica non si allontana dal suo aggressore

Ci sono molte ragioni per cui una vittima non interrompe una relazione violenta. Il partner violento tende a far isolare la vittima impedendole di incontrare amici e parenti. Questo crea un legame ancora più forte perché la vittima percepisce di essere legata a una sola persona: il suo compagno violento. L’aspetto fondamentale è che in questo tipo di relazioni gli episodi di violenza non si verificano così di frequente, anzi capita spesso di vivere dei periodi in cui si è sereni e si vive una piacevole relazione. In questo contesto la vittima accetta le violenze perché crede che il suo partner prima o poi cambierà. Nella maggior parte dei casi sono questi i fattori che rendono difficile interrompere una relazione di questo tipo:

  • dipendenza economica dal partner
  • non avere altri posti dove andare
  • nessun sostegno di amici e parenti
  • preoccupazione per i propri figli
  • sperimentare sensi di colpa per le violenze subite
  • minimizzare gli episodi di violenza
  • amare il proprio partner

Come riconoscere un partner potenzialmente violento?

Ci sono alcuni aspetti che possono essere dei campanelli d’allarme e indicarci che la persona con cui stiamo iniziando una relazione potrebbe essere una persona violenta. Quindi, stai in guardia da chi:

  • vuole sempre avere ragione e non c’è modo di trovare un punto d’incontro
  • ha eccessi d’ira
  • è burbero con gli altri
  • critica te, la tua famiglia e i tuoi amici
  • è geloso o possessivo
  • è paranoico
  • arriva a minacciarti

Considerazioni finali

Spesso le violenze cominciano quando l’aggressore sa che la sua metà non può fuggire. Ad esempio, questo può accadere proprio quando ci sono dei bambini. In ogni caso, se hai già vissuto un episodio di violenza nella tua relazione chiama il telefono rosa al 1522 prima che possa accadere di nuovo.

VALUTA L'ARTICOLO
[Voti: 1 Media: 5]
Author

Blog di Psicologia